Sono profondamente convinto che la privacy sia ampiamente sopravvalutata, soprattutto nei termini in cui entra nel dibattito politico, sia nei termini in cui entra nei discorsi quotidiani.
Il problema della privacy, infatti, può essere declinato in tanti modi. Il primo è quello che è entrato nel calderone della politica e che si è concretizzato nella polemica sull’uso delle intercettazioni. Ora dirò una cosa abbastanza banale, ma che secondo me è piuttosto utile per ridimensionare la questione. Le intercettazioni riguardano principalmente uomini politici o uomini d’affari che, per un motivo o per l’altro, entrano in contatto con persone oggetto di indagine da parte della magistratura. Il comune cittadino può essere abbastanza tranquillo che non sarà mai intercettato. Io penso sempre che se intercettassero me si annoierebbero a morte, oltre a non aver nulla da nascondere. In più, sono profondamente convinto che se una persona riveste un ruolo pubblico, a fronte dei privilegi e del potere di cui gode, deve anche far fronte al dovere di maggiore trasparenza e riduzione dello spazio di privacy. Quindi questo è secondo me un problema pressoché inesistente. Cioè se ti chiami Berlusconi e nelle tue conversazioni private parli delle prestazioni delle ospiti delle tue cene eleganti, è un problema tuo, dovevi pensarci prima di diventare Presidente del Consiglio.
L’altra prospettiva da cui è possibile affrontare il discorso privacy è quello che ci riguarda più direttamente e ci coinvolge con le varie applicazioni e siti che permettono di condividere nostri dati e nostre informazioni.
Il caso emblematico è quello delle applicazioni che permettono di condividere la propria posizione (tipo Trova i miei amici di Apple o Google Latitude) o la propria presenza in un locale o in un luogo specifico (come Foursquare). Si tratta innanzitutto di applicazioni che non obbligano a condividere la propria posizione e soprattutto danno la possibilità in ogni momento di decidere che cosa condividere e con chi. Come sempre, si tratta di un problema di consapevolezza dell’uso di uno strumento. Se si mettessero da parte questi facili pregiudizi e ingiustificati timori, allora si potrebbero sfruttare al meglio i vantaggi di queste applicazioni.
Che poi, guardiamoci in faccia, in realtà a nessuno frega molto di dove siamo o di cosa facciamo, non diamoci più importanza di quella che abbiamo.
Signor Ponza
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duhangst
10 Novembre 2011 at 15:36
Concordo appieno.. Credo che la privacy sia una cosa praticamente inutile..
Signor Ponza
10 Novembre 2011 at 20:31
Tra l’altro questo mio post ha anche dei destinatari ben precisi 😀
Guady
10 Novembre 2011 at 16:05
no però se io per esempio dico al mio moroso che sono in ufficio fino a tardi perchè ho una riunione, e poi lui mi googla su latitude, e scopre che la riunione è stata magicamente spostata al AS HOTEL, posso far causa a google?!
Ah no, è colpa mia perchè non so usare bene l’applicazione!
Quindi dovrò lasciare tipo il cell in ufficio e andarlo a recuperare dopo la “riunione”…..
mmmmm si sta roba della privacy è na pagliacciata!!!
Signor Ponza
10 Novembre 2011 at 20:35
Esistono anche dei simpatici programmi che ti permettono di falsificare la tua posizione, quindi tutti i problemi sono risolti!
Isabel
10 Novembre 2011 at 18:16
sono dell’idea che ognuno a casa sua è libero di fare come gli pare e piace. ma nel momento in cui ti elevi a rappresentante di una nazione intera, penso che sia più che doveroso dare il buon esempio…
Signor Ponza
10 Novembre 2011 at 20:35
Ben detto!
falcon82
11 Novembre 2011 at 13:35
amen!
Signor Ponza
17 Novembre 2011 at 10:16
Sempre sia lodato!
devis
11 Novembre 2011 at 23:27
Che dirti caro? Sta faccenda della privacy, per me è veramente una cavolata. Nel senso… A me possono spiarmi quanto vogliono, come hai detto te, morirebbero di noia e quando sono vietato ai minori, se vogliono, vengano pure a fare i guardoni 🙂
E non manco di registrarmi in alcuni luoghi, solo per far sapere a qualcuno dove sono…
Un abbraccio!
Buona giornata
Signor Ponza
17 Novembre 2011 at 10:17
Eh eh, io mi sa che sarei noioso anche quando vietato ai minori 😛
Devis
17 Novembre 2011 at 19:36
Io non penso proprio… 😛
il Savonarola
12 Novembre 2011 at 14:29
Snobismo tecnologico in salsa protestante.
Signor Ponza
17 Novembre 2011 at 10:17
Commenti barocchi in salsa rosa.