L’altro giorno ho tirato fuori dall’armadio il mio vecchio zaino dell’Invicta blu e nero, compagno fidato di mille avventure (ma quali?!) alle scuole medie e durante parte delle scuole superiori, prima di essere soppiantato dall’intramontabile Eastpack. Non ricordavo nemmeno di averlo conservato, ma mi è tornato incredibilmente utile grazie alla sua capienza. Quelli erano ancora gli anni in cui lo zaino veniva riempito da chili e chili di libri e noi poveri giovani studenti andavamo in giro ingobbiti che Presidente Andreotti levati.
Non ricordavo neanche di averci attaccato le fascette bianche per la pace con il simbolo di Emergency, reperto dell’impegno sociale in cui mi dilettavo in quegli anni. Il giovane Ponza andava anche alle manifestazioni del sabato mattina, ma non solo per saltare la scuola. Un po’ ci andava perché ci credeva. (Ma smettiamola di parlare in terza persona perché non sono un calciatore e me ne rendo conto soprattutto dallo stipendio che prendo). Anche perché allora come adesso la musica che sparano a tutto volume alle manifestazioni, con rare eccezioni, mi provoca violenti sanguinamenti alle orecchie.
Non ero nemmeno uno che bigiava (faceva sega, marinava, faceva filone, faceva ponte, zumpava… Insomma, avete capito) di frequente. Quelle poche volte che lo facevo, avvisavo sempre i miei genitori. Anche perché l’unica volta che avevo deciso di non entrare e portare i miei amici a casa, mio padre (che di solito usciva di casa alle 6 e tornava dopo le 21) ovviamente quel giorno era tornato a casa di mattino trovandosi questa piccola sorpresa. Meno male che sono asessuato e che a certe cose non ci avevo pensato.
Tornando al mio zaino dell’Invicta, l’ho tirato fuori dopo tanto tempo perché l’Eastpack sarà anche buono e caro e comodo, ma appena devi infilare dentro il computer e un paio di cose in più, diventa completamente inutile. Al pari delle mini-borsette con cui escono ogni tanto le donne, che non puoi neanche sfruttare per chiedere loro di tenerti il maglioncino nella borsa per non pagare il guardaroba.
Devo dire che è stato molto chic viaggiare in prima classe da Milano a Roma e ritorno portandosi dietro questo reperto archeologico che gridava “robboso” da ogni centimetro, ma è stata una bellissima occasione per ricordare quegli anni e sentirmi ancora una volta sempre più adulto (notate l’accurata scelta di parole).
Signor Ponza
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Lorenzo Bises
22 Ottobre 2012 at 11:05
Oddio, l’invicta.
Io avevo il Seven multicolor pacchianissimo, poi l’Invicta ma mai l’Eastpak, in quinta usavo un terribile monospalla nero che mi era stato regalato e ancora una tracolla sul militare.
Altro che bon ton.
Comunque avevo pure io il simbolo di Emergency, noi impegnati socialmente, tsé.
ciao ponzino.
L.
Signor Ponza
22 Ottobre 2012 at 18:05
Adesso che mi ricordo avevo pure la spilla! Impegnatissimo! 😀
valeriotta_
22 Ottobre 2012 at 11:21
Pensa..io avevo uno zaino Invicta a edizione limitata. LEVATEVI TUTTI!!!
Comunque il vero amore era l’Eastpack..mica come quelle liceali che vedo adesso al mattino con le borsette..che io mi domando..ma solo a me già solo la Smemo da sola ingombrava mezzo zaino???
Signor Ponza
22 Ottobre 2012 at 18:07
La smemo E l’astuccio. Il mio, soprattutto negli ultimi anni, era diventato enorme perché dentro ci dovevano stare gli evidenziatori di tutti i colori. I miei appunti sembravano un gay pride.
clippermark
23 Ottobre 2012 at 13:42
Secondo me non solo i tuoi appunti.
Roberto ®
22 Ottobre 2012 at 11:26
Mitico zaino Invicta!! Io l’ho usato fino alla seconda superiore, poi l’ho sostituito con l’Invictino 🙂 Ce l’avevi? Quello in tela leggerissima (ho perso il conto degli strappi…) a righe colorate. Io ce l’avevo bianco con le righe blu 🙂
Signor Ponza
22 Ottobre 2012 at 18:13
No, io ho fatto subito il passaggio all’Eastpack. Niente mezze misure, sono scelte importanti di vita.
gmdb
22 Ottobre 2012 at 12:21
Ti vedo già girare con lo zainetto con su disegnato Pikachu e gli altri pokemon 😀
Signor Ponza
22 Ottobre 2012 at 18:16
Ehm, mi duole ammettere che ero già grande quando c’erano i Pokemon. Avrei voluto tanto che fosse il contrario.
Roberto ®
23 Ottobre 2012 at 09:24
Fottitene! Ai nostri tempi (se più o meno siamo coetanei) c’erano gli Yattaman, precursori dei Pokemon 😉 Mooooooolto meglio 🙂
Signor Ponza
23 Ottobre 2012 at 23:30
Io mi colloco esattamente nel mezzo, per cui sono ignorante sia nell’unico che nell’altro 😀
michela
22 Ottobre 2012 at 14:48
No dai che ridere, io avevo l’invicta sfigato ma ho sempre sognato quello con lo spazio per mettere il walkman 🙁
Signor Ponza
22 Ottobre 2012 at 18:20
Era l’iPod della nostra generazione! Io avevo perfino quello con la radio incorporata e mi bullavo tantissimo!
Pier(ef)fect
22 Ottobre 2012 at 17:59
non ho mai avuto un invicta. sono una persona triste.
Signor Ponza
22 Ottobre 2012 at 18:22
Ti distinguevi dalla massa, tu eri un vero alternativo! Scommetto che avevi anche il Comix al posto della Smemo.
mizaar
22 Ottobre 2012 at 20:11
che bel post, da bravo ragazzo! 😀 però non sei di tendenza. i giovanotti portano capienti borse prada con fularino annodato che fa tanto fighetto. lì può adagiare i tuoi beni e anche altro… insomma, bisogna dirti ogni cosa? 😀
Signor Ponza
22 Ottobre 2012 at 21:02
Io se chiedevo di andare a scuola con vestiti di alta moda (=che costano uno sproposito) mi beccavo come minimo due ceffoni in faccia 😀
Penni
22 Ottobre 2012 at 23:38
Avevo lo zaino Invicta verde acqua con le tasche e la scritta di plastica nera glitterata e pensavo anche che quelli con l’Invicta sobrio -come il tuo- non fossero abbastanza chic. Quanto buongusto.
Signor Ponza
23 Ottobre 2012 at 23:29
Io invece un po’ mi vergognavo perché era blu e nero come i colori dell’Inter e io ero tifoso del Milan.
elymomo
23 Ottobre 2012 at 09:57
Non sentivo il termine “robboso” dalle superiori. Lacrimuccia del tempo che fu…
Io l’Invicta l’ho avuto, ma di quelli tutti colorati, col rinforzo sulla schiena per trasportare le 1000 e più pagine del Segre. L’Eastpack l’ho amato molto invece: era totalmente inadatto a sopportare quei pesi, ma mi ostinavo a portarlo, rigorosamente su una spalla sola, ogni santo giorno a ascuola. Con dentro il Segre. E poco altro, ovviamente.
E che dire delle manifesta del sabato mattina?! O la prima bigiata in cui, ovvio, son stata subito beccata dal prof di inglese che, altrettanto palesemente, il giorno dopo mi ha interrogata (e presi 8, tiè!).
Ponza, Ponza, quanti ricordi hai ridestato!
Signor Ponza
23 Ottobre 2012 at 23:31
Mi sento come Carlo Conti che conduce “I migliori anni” su Raiuno!
falcon82
23 Ottobre 2012 at 10:03
il mio meraviglioso invicta mi era stato requisito a 16 anni dai miei, che senza motivo hanno pensato di regalarmi uno zaino più capiente (forse perché non ero mai a casa e un cambio di vestiti da portarmi dietro non mi faceva schifo).
Però era così nuovo che mi ci sentivo a disagio
Signor Ponza
23 Ottobre 2012 at 23:32
Più grande dell’invicta??? E che cos’era? Uno zaino dell’Interrail?!
falcon82
25 Ottobre 2012 at 12:10
mah era uno di quelli con la doppia tasca che si allargavano…una ciofeca impersonale!
Signor Ponza
26 Ottobre 2012 at 11:01
Ovviamente amo tutto.
Daniii
23 Ottobre 2012 at 12:25
Beh, qui bisogna peró fare un distinguo signor Ponza:
Avevi l’eastpack semplice o quello con il fondo scamosciato in pelle di bambi strappato alla sua mamma dai bracconieri?
O ancora, quello con il fondo in pelle umana di modello afroamericano di Abercrombie??
Io li ho avuti entrambi, quelli si che erano davvero chicchettosi!!!
ah, quanti ricordi…
Signor Ponza
24 Ottobre 2012 at 14:55
Hai ragione sono stato poco preciso. Però avevo quello molto basic, senza queste caratteristiche chic. Con molta invidia di chi ce l’aveva.
LaGuady
23 Ottobre 2012 at 15:10
mitico!
che con lo zaino invicta riconoscevi l’italiano all’estero da km di lontananza!!!
E’ storia quello zaino!
Per non parlare della Seven. Ma qui sarebbe troppo plateare svelare la mia età…quindi taccio!
Signor Ponza
23 Ottobre 2012 at 23:34
È vero! C’era anche la Seven a fare la concorrenza, me ne stavo quasi dimenticando. A testimonianza del fatto che anche io sono vecchio.