Directioners e ghei di tutta Italia, ben trovati in questa nuova mirabolanteinvece puntata di Questione di Leaking! Come avrete capito dal saluto, io stesso, a.k.a. la Alessandra Sardoni di Garbagnate Milanese, ho avuto la fortuna, la scorsa settimana, di andare ad uno dei concerti più attesi della stagione: quello degli One Direction al Forum D’Assago di Milano. Ho ricevuto un sacco di critiche: “ma cosa ci vai a fare?”, “ma tu sei matto!”, “ma hai speso dei soldi per quei cinque bimbiminkia” a cui ora vorrei rispondere: innanzitutto gli One Direction me li farei di brutto, più e più volte e possibilmente insieme sono degli artisti rispettabilissimi, dopodiché ti prego Zayn fammi tanto tanto male le loro canzoni sono puro bubblegum-pop e non vedo per quale motivo dovrei vergognarmi di ascoltarle e infine 1D vi amooooooooooo!!!!111!!!!! ho voluto assistere al loro concerto per puro scopo di ricerca sociologica.
Al mio arrivo al Forum di Assago scene mai viste, un delirio di isteria collettiva che neanche ai concerti di popstar più rodate come Lady Gaga o Madonna: circa 3000 directioners senza biglietto e in pieno subbuglio ormonale si sono assiepate fuori dalla biglietteria urlando slogan come “FATECI ENTRARE” e “NOI CI CREDIAMO”, ragazzine baffute in crisi di pianto isterico e genitori pronti ad assecondare i capricci delle figlie comprando i biglietti a 400€ dagli immancabili bagarini. Ammetto che il pensiero di rivendere il biglietto mi ha sfiorato più e più volte, ma poi ho pensato: Lilli Gruber a Baghdad would do this? e quindi ho deciso di andare fino in fondo alla mia mission.
Ritirati i preziosi tagliandi alla biglietteria, io e il mio accompagnatore (a proposito, ciao @endymion85!) ci mettiamo in coda per entrare al Forum D’Assago: il desiderio di una scorta in stile Boccassini si fa subito prepotente. Prima dell’ingresso dobbiamo superare la graticola delle Directioners rimaste senza biglietto: una 12enne cicciotta coi capelli rosa e l’immancabile fascetta legata intorno alla testa ci indica e inizia a dircene di tutti i colori, infatti secondo il suo pensiero stavamo privando di due biglietti due directioners “vere”. Il senso di colpa ci sfiora per un secondo, ma poi le scoppiamo a ridere in faccia e proseguiamo per la nostra strada. Prego la regia di agevolare una diapositiva.
Ed eccoci al nostro posto: circondati da 12enni in calore ammetto di essermi sentito un vecchio fuori luogo, per fortuna si spengono subito le luci. e le rughe spariscono dal mio volto. L’apertura è affidata ad Up All Night, e la prima parte dello show scorre veloce. La scenografia è essenziale: degli schermi che proiettano immagini di luci e città, oltre che dei ragazzi, i ragazzi sono carichi e l’energia nell’aria è elettrizzante. In diversi momenti devono fermare lo show per le urla troppo forti delle fan: “WE LOVE YOU!” e “THANK YOU” scanditi come un vero e proprio mantra. Il momento più bello dello spettacolo è senz’altro quando una piattaforma si stacca dal palco e inizia a volare sul pubblico, raggiungendo così un piccolo b-stage situato al centro del Forum: una volta raggiunto il palchetto i ragazzi iniziano a scherzare con le fan e a rispondere alle domande che arrivano da Twitter. Gli One Direction sono senz’altro meno talentuosi dei loro predecessori: a differenza di Backstreet Boys e Take That nello show non ci sono coreografie complicate, non ci sono cambi d’abito, non ci sono effetti scenici strabilianti. Il cuore dello show è l’amore per le fan, la continua interazione con loro. Amore corrisposto in pieno direi. È il bello di essere in una boyband nell’epoca dei social network, baby. La chiusura della show è affidata a Live While We’re Young e What Makes You Beautiful, saluti finali e poi tutti a casa che domani si va a scuola.
VOTO:
“Lo rifaresti?”: assolutamente sì. Ci vediamo a San Siro nel 2014.
Baci, grattini e fusa a tutti, al prossimo episodio!
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Matteowolk
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Guy Overboard
29 Maggio 2013 at 11:54
Si ok ma il bacio con Zyan quando?
Matteowolk
29 Maggio 2013 at 16:42
Io son sempre disponibile 😀
Signor Ponza
29 Maggio 2013 at 17:11
Lo stiamo tutti attendendo!
Daniii
29 Maggio 2013 at 11:56
Peró… CHEFFIGO il Matteowolk!
Io mi prendo Niall comunque!
Matteowolk
29 Maggio 2013 at 16:42
Meeeeeeeeeeeeeeew!
Signor Ponza
29 Maggio 2013 at 17:11
@twitter-159876750:disqus è un po’ il nostro Niall
Daniii
30 Maggio 2013 at 09:49
@signorponza:disqus non ti preoccupare che tu resti sempre il nostro Chris Hemsworth (te l’ho scelto bello piazzato come me piasce a me :P)
Signor Ponza
30 Maggio 2013 at 11:25
Sto lavorando per mettere su massa muscolare solo per voi
Daniii
29 Maggio 2013 at 12:06
E comunque diciamo quello che va detto…sti stronzetti hanno una cosa che a TUTTE le altre boyband è sempre mancata dibbrutto: l’AUTOIRONIA.
E questo li rende se possibile ancora piú fighi. Io totally #TeamDodicenneCicciona all’assalto dei 1D!!!
Matteowolk
29 Maggio 2013 at 16:41
Ahahahahahahah ti dona il rosa!
Signor Ponza
29 Maggio 2013 at 17:11
Mi trovi d’accordo con te. Rispetto al passato i One Direction hanno dimostrato di saper giocare in modo intelligente su tutte le cose che si dicono e insinuano su di loro. Che siano vere o meno, riescono sempre e comunque a trasformarle in un’occasione per avere ancora più visibilità.
Guy Overboard
29 Maggio 2013 at 23:47
ma infatti è vero che durante il concerto c’è stato un momento in cui le bambine incitavano al bacio tra nonsochi di loro?
Robert Frobisher
30 Maggio 2013 at 00:26
A me hanno ancora più colpito i commenti finali tipo: “non può essere finito” e “voglio che ricominci da capo”, oltre ai pianti infiniti e gli abbracci consolatori.
Noi avremo anche rubato dei posti per la nostra ricerca sociologica, ma tutti quei genitori non avevano scuse.
Louis totally leader alla Gary Barlow e soprattutto totally mio.
Luv
Signor Ponza
30 Maggio 2013 at 11:26
Quindi è lui il principale candidato all’obesità?
Robert Frobisher
30 Maggio 2013 at 13:17
Ci metterei la firma per arrivare alla sua età come lui. O con lui. O con Louis.
Matteowolk
30 Maggio 2013 at 15:33
Morto. Comunque secondo il vero leader è Niall, che è anche quello che riceveva le grida più forti.
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